Vista la carenza di neve da questa parte d’Italia in questo secco inizio d’inverno del 2017 abbiamo deciso di metterci in cammino attraversando la penisola in cerca dell’agognata polvere bianca. La prima meta del viaggio è stato Roccaraso, famosa località sciistica nell’Appennino Umbro e il vicino abitato di Pescocostanzo letteralmente sommerso dalla neve caduta nei giorni precedenti. L’atmosfera magica di questo paesetto di montagna ci riporta ad epoche passate; entriamo in un enoteca per assaporare un ottimo bicchiere di cerasuolo quando ci passa accanto, senza chiedere permesso un improbabile sciatore di fondo munito di lampada frontale che si scusa dicendoci che deve allenarsi!
La mattina aiutiamo Antonia, la gestrice del B&B dell’Oca dove soggiorniamo a staccare le pericolose cornici di neve che pendono dal tetto come delle spade di Damocle, ma lo facciamo senza che nessuno ci veda, altrimenti ci obbligherebbero a lavorare sui tetti per tutta la settimana!
La neve dei fuoripista di Roccaraso è super e per tutto il giorno giriamo indisturbati cercando le linee più belle, senza mai trovare tracce nei nostri percorsi.
Ripartiamo per scendere in Sicilia dove ci aspetta la meta del nostro incredibile tour: l’Etna, il vulcano più alto e più a Sud d’Europa. Il viaggio è tutt’altro che semplice! la Salerno Reggiocalabria, appena inaugurata dopo 40 anni di lavori, è ingombra di neve e dobbiamo interrompere il nostro tentativo di arrivare la sera esausti all’altezza di Pizzo Calabro.
L’indomani saliamo ad Etna Nord e cerchiamo di raggiungere il Cratere di Nord Est ma a causa del vento ripieghiamo all’osservatorio del Pizzo Deneri che a quota 2847 mt ci permette una magnifica vista sul Mar Ionio e sulla cittadina turistica di Taormina. da qui siamo scesi per il Canalone nord su ottima neve per rientrare al Piano Provenzana.
La sera arriva il resto del gruppo e ci disponiamo nel B&B Magma guest housa a ragalna, a 10 minuti d’auto dal Rifugio Sapienza nella stazione di Etna sud. L’indomani partiamo in direzione del Piano dei Pompieri per raggiungere La Montagnola a quota 2639 mt. La salita è veloce ed entusiasmante vista l’ottima qualità della neve che pestiamo sotto gli sci. Purtroppo a poche decine di metri dalla vetta siamo costretti fermarci per l’incremento del vento che si fa davvero fastidioso, e che ormai ha spazzato gran parte della neve morbida lasciando sotto una perfida lastra di neve dura sottostante. In discesa riusciamo comunqua a trovare ottima neve.
La sera è d’obbligo una cena di pesce al porto di Acitrezza, il paese natale di GIovanni Verga in vista dei famosi Faraglioni di Polifemo. La cena è allietata dal mitico Pippo, il cameriere “atipico” che ci incanta con le sue stravaganti storie in dialetto siciliano, è incredibile mangiare il pesce in riva al mare dopo aver sciato tutto il giorno a 3000 mt!
Visto il vento incessante decidiamo di improvvisae un’uscita negli splendidi boschi di pino laricio nei pressi del Rifugio Brunek, protetti e abbastanza ripidi e costanti da permettere delle splendide linee di discesa, anche Macho con il suo snowboard, nonostante i dubbi iniziali, rimane soddisfatto.
La domenica proviamo a salire al cratere Sud ma tre quarti della salita rimaniamo intrappolati in una nebbia che non lascia nessun dubbio alla discesa, naturalmente col GPS in mano rientriamo con la coda tra le gambe al Sapienza.
Nella notte tra domenica e lunedì però nevica molto e lunedì mattina cisvegliamo con la neve fuori dalle finestre di casa a quota 800 mt. Ottimo! sopra il rifugio Citelli saliamo verso il monte Frumento per ben due volte trovando dei canali con ottima neve!
Martedì invece saliamo a Nord un pò nei boschi e un pò verso il Monte Pizzillo e ci divertiamo a giocare con l’abbondante polvere che si è depositata nei crateri del 1967.
La vacanza volge al termine, purtroppo! ripartiamo con la promessa che a febbraio torneremo, vista l’enorme quantità di neve prevista nei prossimi giorni!