Selvaggio Blu
Dal 1 al 7 ottobre 2018
“La bellezza dei luoghi mi spinge all’attacco del primo sentiero. L’incanto lascia posto ai primi dubbi. Sarò in grado di affrontare un cammino così impegnativo?!l’alternarsi dei passi si fa sempre più indeciso. Il fondo mi fa paura. Lame di calcare sembrano pronte ad inghiottire le mie caviglie. Pietraie mi fanno fare un metro avanti e mezzo indietro. Arriva una discesa, finalmente un po di fiato, quale errore! Più impegnative delle salite precedenti. La domanda si fa incalzante:”ma chi me l’ha fatto fare?!” É solo lì che come folgorato, sconfiggo dubbi e domande. La meraviglia dei luoghi mi riempie. Non sento stanchezza solo la voglia di continuare perché selvaggio blu ha la capacità di dare significato a quello che prima era solo inutile sofferenza. I boschi mi avvolgono poi uno squarcio tra le foglie…il mare! Non un mare qualunque quello della sardegna, i colori sono fuori da ogni tavolozza. Irripetibili. Difficile descrivere. Un sentiero, quello del selvaggio blu, che nelle notti, prima di dormire, ti torna a trovare. Sulle labbra solo un sorriso”
Selvaggio Blu è un trekking che percorre una parte di costa del Golfo di Orosei in Sardegna, precisamente da Santa Maria Navarrese a Cala Sisine, in direzione di Cala Gonone. Il percorso si svolge su antiche tracce lasciate dai pastori e dai carbonai di Baunei che ogni giorno si muovevano lungo questi impervi tracciati per recarsi nei luoghi di pascolo o nelle aie carbonifere a ridosso del mare. L’idea di creare un vero e proprio trekking di sei giorni è venuta ai due alpinisti Mario Verin e Peppino Cicalò che tra il 1987 e il 1988 hanno avuto il merito di esplorare il territorio e di unire questi sentieri a facili passaggi di arrampicata e a calate mozzafiato in corda permettendo così di costeggiare il mare in un tratto di costa praticamente disabitata e non percorribile altrimenti. Ne risulta quindi un trekking stupendo: selvaggio, di difficile orientamento e tecnico allo stesso momento, con dei passaggi mozzafiato a picco sul mare, ricco di storia e di tradizioni silvopastorali, in cui non è difficile incontrare capre e maialini allo stato brado, ovili tipici del Supramonte, ma raramente si incontrano persone, se non nei pochi percorsi “turistici”. I bivacchi notturni vengono fatti tutti in posti suggestivi: ovili, spiagge e grotte, con l’utilizzo di tende o se si vuole provare l’ebrezza “open air”. Il pomeriggio è sempre possibile rinfrescarsi nello splendido mare delle famose cale del golfo di Orosei.
Programma:
lunedì 1 ottobre: arrivo con mezzi propri a Santa Maria Navarrese o in aereo a Cagliari con possibilità di tranfer collettivo dall’aeroporto. Ritrovo serale alle 18.0 per briefing e controllo materiale. Sistemazione in Ostello o B&B in camere doppie (O singole su richiesta con supplemento di 20 euro a notte). Possibilità di lasciare i bagagli eccedenti all’interno della struttura.
NB. Organizziamo anche un pulmino 9 posti con partenza da Fonzaso e possibilità di imbarco lungo il tragitto.
Il percorso è adatto anche ai bambini dagli 8 anni in su purché allenati e con voglia di camminare!
Tappe:
1° giorno:
Partenza: Santa Maria Navarrese
Arrivo: Ovile Deuspiggius.
Dislivello in salita: 700 mt
Durata: 5 ore
Difficoltà: E (escursionisti)
La prima tappa, facile e relativamente breve, offre da subito un prelibato assaggio dei magnifici scorci panoramici che si succederanno per tutto il trekking. Dall’Ostello di Santa Maria Navarrese inizia il sentiero che, oltrepassata la Pedra Longa sale alla Grotta S’erriu Mortu e, passando per il sospeso balcone che attraversa la base di Punta Giradili, raggiunge il Coile Deuspiggius.
2° giorno:
Partenza: Coile Deuspiggius
Arrivo: Porto Cuau
Dislivello in salita: 250 mt
Durata: 6/7 ore
Difficoltà: EE (escursionisti esperti)
Nei pressi del Monte Ginnirco si tocca il punto più elevato della traversata, con splendida vista sulla ormai minuscola guglia di Pedra Longa. Diverse scale di Tronchi (Iscale e Fustes) e un tragitto che si complica per la continua discesa e risalita di vallette e falesie, permette di raggiungere le insenature di Porto Pedrosu e Porto Cuau, tra bianche scogliere di calcare.
3° giorno:
Partenza: Porto Cuau
Arrivo: Cala Goritzè.
Dislivello in salita: 600 mt
Durata: 8 ore
Difficoltà: EE (escursionisti esperti)
Questo è uno dei tratti più spettacolari di Selvaggio Blu. Senza alcuna difficoltà alpinistica, ma con vari tratti di sentiero quasi inesistente, si addentra nelle forre scoscese di Bacu Iltiera e Bacu Sonnuli, offrendo scorci contrastanti tra il turchese del mare e le desolate lande della Serra d’Argius e della Punta Salinas. Si transita dai Coiles Pilighittu e Salinas scoprendo l’architettura dei ricoveri per gli animali. Tra gli aromi dei ginepri ci si affaccia sul Bacu Goloritzè dove svetta il più singolare e fotografato campanile di roccia: l’Aguglia.
4° giorno:
Partenza: Cala Goloritzè
Arrivo: Grotta del Fico
Dislivello in salita: 750 mt
Durata: 8 ore
Difficoltà: passi di arrampicata semplice e calate in corda doppia.
Hanno inizio le tappe più impegnative: nel Bacu boladina una successione di due ripide paretine da superare si alternano a singolari passaggi su tronchi di ginepro. Oltre le creste di Serra ‘e Lattone, dove lo sguardo abbraccia l’intero percorso verso Nord fino a Cala Gonone, inizia la discesa verso il Bacu Mudaloru, sfruttando e raccordando le naturali cenge che tagliano i fianchi delle falesie e utilizzando la corda per le calate. L’ultima calata ci deposita proprio sul pontile della splendida Grotta del Fico, visitabile al termine della gita.
5° giorno:
Partenza: Grotta del Fico
Arrivo: Cala Biriola
Dislivello in salita: 400 mt
Durata: 5 ore
Difficoltà: passi di arrampicata semplice e calate in corda doppia.
Tappa non troppo lunga ma impegnativa per i diversi passaggi di arrampicata, primo tra tutti l’uscita in attraversata nelle scogliere della Grotta del Fico, dove si passa attraverso una grotta sul mare. La salita poi per il Bacu Padente risulta abbastanza comoda seguendo le traccie della mulattiera dei carbonai si sale fin quasi ad Ololbissi per poi ridiscendere nel versante opposto attraverso il caratteristico canyon di Sa Nurca, poi con un paio di lunghe calate fino alla magnifica Cala Biriola.
6° giorno:
Partenza: Cala Biriola
Arrivo: Cala Sisine
Dislivello in salita: 400 mt
Durata: 7/8 ore
Difficoltà: passi di arrampicata semplice e calate in corda doppia.
Dalla spiaggia si sale per ripidi ghiaioni, a volte con l’ausilio delle corde fino all’Aia Carbonile che sovrasta la spiaggia di Biriola, da qui con comodo sentiero all’ombra si attraversano i boschi di Biriola e Oronnoro. Sul bordo della falesia a picco sul mare si passa Su Strumpu, un tratto di sentiero scavato nella rocciadai carbonai per collegare i diversi boschi.Raggiunte le foreste pensili di Costa di Sisine, dopo aver attraversato la recente enorme frana del 2015, ci si cala fino al livello del mare nella baia di Sisine.
Cena e pernottamento a Cala Sisine nel campeggio attrezzato con possibilità di doccia e cena di pesce.
7° giorno:
Partenza: Cala Sisine
Arrivo: Cala Luna
Dislivello in salita: 600 mt
Durata: 5 ore
Difficoltà: Escursionistico
Tappa facile che collega Cala Sisine alla famosa Cala Luna. La prima parte in Salita fino ad incontrare il sentiero che arriva da Margine e che scende fino al mare incontrando l’impressionante arco Lupiru. Pomeriggio spiaggia e rientro in gommone a Santa Maria Navarrese. Pernottamento nella stessa struttura della prima sera.
Domenica 7 ottobre: Rientro a Cagliari e visita alla città per chi deve prendere l’aereo.
Logistica:
Gli approvvigionamenti arrivano ogni giorno via terra o via mare e comprendono: cibo, acqua potabile, acqua dolce in taniche per lavarsi e per risciaquare gli indumenti sporchi, tende, stoviglie e necessario per la cena. L’organizzazione mette a disposizione dei bidoni stagni nei quali si possono riporre il sacco a pelo e il necessario personale per la notte e la cena in modo da alleggerire lo zaino
Attrezzatura individuale necessaria:
Zaino 30/40 lt.
Sacco a peloleggero
materassinopoliuretano (dormiben) o gonfiabile da trekking.
Imbragatura, un moschettone a ghiera, un cordino di 2 m.(Possibilità di noleggio da parte della Guida)
Lampada frontale
Tazza, piatto, posate.
Scarpe da trekking collaudate -Ciabatte o sandali leggeri.
2/3 Magliette possibilmente chiare – Calze e mutande tre ricambi. Costume da bagno. Robusti pantaloni in tela + pantaloni corti. Felpa in cotone o pile leggero.
Giaccaventoleggera (K-way)
Mantellina o poncho antipioggia
Spago sottile
Cappello
crema ed occhiali da sole
Repellente per insetti
Asciugamano + Occorrente per toilette
Medicinali personali se necessari
Costi:
Al momento non abbiamo pianificato nessuna uscita di questo tipo. Torna a trovarci a breve!